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La storia

La storia

Lo sport della scherma, definito anche scherma sportiva, affonda le proprie radici ai tempi dei faraoni d’Egitto, quando era consuetudine far duellare servi e prigionieri di guerra con bastoni della dimensione non molto diversa da quella delle attuali armi in uso.

Dalle piramidi al Colosseo, l’avvento dell’Impero Romano ha esportato la scherma in tutto il bacino del Mar Mediterraneo e fino all’Asia Minore. Nel 1536, il padre della scherma italiana, il bolognese Achille Marozzo pubblicò un’opera al fine di fissare i principi fondamentali della scherma e di tutte le regole del duello con la spada.

Da un suo allievo, Giovanni dalle Agocchie, ci è pervenuto il trattato del 1572 intitolato “Dell’arte di scrimia” dove l’autore, già maestro d’armi, libera il campo dalle varie incompresioni del tempo e stabilisce i canoni principali per la scherma di oggi. La scherma è stata poi al centro di un’evoluzione che l’ha portata ad essere un’importante pratica specialmente in campo militare, dove ogni ufficiale dell’esercito veniva addestrato all’arte del duello con la lama.

Col tempo, i duelli sono passati dai campi di battaglia alle pedane delle palestre e, proprio qui, la scherma ha creato, rafforzato e mantenuto il proprio prestigio sportivo, ufficializzato nel 1909 con la fondazione della Federazione Italiana Scherma.

Con l’avvento della scherma olimpica, l’Italia ha visto crescere il proprio medagliere fino a primeggiare nel medagliere olimpico, soprattutto grazie ad illustri personalità che hanno fatto la storia di questo sport.

Da Edoardo Mangiarotti a Valentina Vezzali, da Nedo Nadi ad Elisa di Francisca, da Renzo Nostini ad Aldo Montano, la scherma italiana si è posizionata in testa al medagliere mondiale e tuttora primeggia come lo sport più titolato d’Italia.

Edoardo Mangiarotti

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